Mi ricordo, c’erano un sacco di cose scritte di mezzo, racconti di te e me che ci incontravamo un giorno di settembre sulla riva del mare. E’ così che iniziano tutte le storie, no? Con l’acqua salata, la carne scoperta, le parole inutili, i sorrisi delle foto ricordo in cui, casualmente, eravamo insieme. Mi pare anche che tutte le storie che ho raccontato, quelle scritte, quelle dette, quelle rimaste lì per la vergogna, siano iniziate e finite con te. Non necessariamente con te dentro, ma con te intorno. Ora, le storie ce le scriviamo sulla pelle, per conto nostro. Te ne vai sempre senza salutare ed io, che guardo la fine della strada e dico tra me ora torna indietro e mi dà un bacio, è una cosa che non succede mai. Sarebbe questa la fine giusta da scrivere e invece, ogni volta, sono solo spalle che si allontanano e si sa, alle spalle, delle storie, gliene fotte un cazzo.